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Immagine del redattoredr.ssa Elizabeth Moore

La Bulimia


Un'immagine astratta che rappresenta il colore blu versato in un liquido, simboleggiando la complessità e la profondità emotiva associata alla bulimia e ai disturbi alimentari

La bulimia nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate seguite da comportamenti compensatori inappropriati, come il vomito autoindotto, l'uso eccessivo di lassativi, il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo. Questo disturbo è spesso accompagnato da un'intensa preoccupazione per il peso e l'immagine corporea, che può portare a gravi conseguenze fisiche e psicologiche.

 

Cos'è la Bulimia

 

La bulimia è un disturbo alimentare grave che comporta un ciclo di abbuffate e comportamenti compensatori estremi per evitare l'aumento di peso. Durante un'abbuffata, una persona può consumare una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo di tempo simile. Successivamente, la persona prova un senso di colpa, vergogna e paura di ingrassare, che porta all'adozione di comportamenti compensatori per eliminare le calorie in eccesso.

 

Teorie Psicologiche e Autori Principali


Teoria di Hilde Bruch


Hilde Bruch, una delle pioniere nello studio dei disturbi alimentari, ha proposto una teoria significativa riguardo alla bulimia. Secondo Bruch, la bulimia nervosa è strettamente legata a problemi di identità e di autonomia personale. Bruch riteneva che le persone affette da bulimia spesso mancano di una chiara percezione del proprio corpo e delle proprie necessità interne, tra cui fame e sazietà. Questo deficit percettivo, combinato con una bassa autostima e una sensazione di perdita di controllo, porta a episodi di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori, come il vomito autoindotto. La sua teoria sottolinea l'importanza di aiutare i pazienti a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie sensazioni corporee, oltre a lavorare sul miglioramento dell'autonomia e dell'identità personale. Bruch ha anche evidenziato l'influenza negativa delle aspettative sociali e familiari sulla formazione dei disturbi alimentari.

 

Teoria Cognitivo-Comportamentale

 

Christopher Fairburn, un pioniere nella ricerca sulla bulimia, ha sviluppato un modello cognitivo-comportamentale che evidenzia come i pensieri distorti riguardo al peso e alla forma corporea possano contribuire al mantenimento del disturbo. Secondo Fairburn, i pazienti con bulimia sviluppano uno schema di pensiero rigido e perfezionistico, che li porta a valutare se stessi principalmente in termini di peso e aspetto fisico.

 

Teoria dell'Autostima e dell'Autoefficacia

 

Albert Bandura, con la sua teoria dell'autoefficacia, e Nathaniel Branden, con la sua teoria dell'autostima, hanno contribuito alla comprensione della bulimia enfatizzando il ruolo della bassa autostima e della percezione di inefficacia personale nel mantenimento del disturbo. Le persone con bulimia spesso hanno un'autostima fragile e utilizzano il controllo del peso come un modo per sentirsi competenti e valide.


Teoria della personalità predisponente

Ricerche effettuate con l’EDI (L’Eating Disorder Inventory – 3) strumento di valutazione dei sintomi dei disturbi dell’alimentazione che indaga in particolare i tratti di personalità, mostrano che i tratti di personalità come i sentimenti di inefficacia (o bassa autostima), il perfezionismo, una ridotta consapevolezza interocettiva (o insensibilità ai segnali interni come sazietà e fame), e un disagio interpersonale si trovano molto frequentemente in coloro che hanno un disturbo dell’alimentazione piuttosto che nella popolazione normale.

 

Modello integrato biopsicosociale

Il modello biopsicosociale sostiene l’esistenza di una interazione tra l’organismo, il suo comportamento passato e il suo ambiente (variabili biologiche, psicologiche e ambientali). Tale modello sviluppato da Schlundt e Johnson nel 1990, è stato per circa vent’anni considerato il più importante nella spiegazione dello sviluppo dei disturbi dell’alimentazione. I disturbi dell’alimentazione sarebbero dunque determinati da più cause che interagiscono e si integrano secondo modalità non ancora completamente chiare.


Alcune Terapie Psicologiche per affrontare la Bulimia

 

Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC)

 

La TCC è considerata uno dei trattamenti di elezione per la bulimia. Questo approccio terapeutico mira a modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali associati al disturbo. Le tecniche utilizzate nella TCC includono:

 

- Monitoraggio Alimentare: Tenere un diario alimentare per registrare i pasti, le abbuffate e i comportamenti compensatori.

- Identificazione e Modifica dei Pensieri Distorti: Riconoscere e sostituire i pensieri negativi e irrazionali riguardo al peso, alla forma corporea e al cibo.

- Esposizione e Prevenzione della Risposta: Esporsi gradualmente a cibi temuti senza ricorrere a comportamenti compensatori.

- Pianificazione dei Pasti: Stabilire un regime alimentare regolare e bilanciato per prevenire la fame e le abbuffate.

 

Terapia Interpersonale (IPT)

 

La IPT si concentra sul miglioramento delle relazioni interpersonali e sulla risoluzione dei problemi di comunicazione e conflitto che possono contribuire alla bulimia. Questo approccio aiuta i pazienti a sviluppare abilità sociali più efficaci e a migliorare il supporto sociale.

 

Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT)

 

La DBT, sviluppata da Marsha Linehan, combina elementi della TCC con tecniche di mindfulness e regolazione emotiva. Questo approccio è particolarmente utile per i pazienti con bulimia che presentano anche comportamenti autolesionistici o ideazione suicidaria.

 

EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione tramite i Movimenti Oculari)

 

L'EMDR è utilizzato per affrontare traumi passati che possono contribuire al disturbo alimentare. Attraverso il movimento degli occhi o altri stimoli bilaterali, i pazienti possono rielaborare i ricordi traumatici in modo più adattivo.


Terapia di Accettazione e Impegno (ACT)

 

L'ACT è stata sviluppata da Steven C. Hayes nel 1982 ed è una terapia comportamentale evidence-based che si focalizza su accettazione, consapevolezza e azioni orientate ai valori per aiutare le persone ad accettare le difficoltà che si verificano durante la vita.

L’ACT fonda uno dei suoi cardini sulla concezione che l’intolleranza alle emozioni sia la fonte principale di sofferenza psicologica, contrapponendo al mito occidentale della “sana normalità”, in base al quale la felicità è intesa come assenza di dolore, una concezione di normalità che comprende la presenza di sofferenza come esperienza comune.


Terapia di Gruppo

 

La terapia di gruppo offre un ambiente di supporto in cui i pazienti possono condividere le loro esperienze e apprendere dagli altri. Questo approccio può migliorare il senso di appartenenza e ridurre la sensazione di isolamento.

  

Tecniche per Bloccare la Fame Nervosa

 

La fame nervosa è un sintomo comune della bulimia, caratterizzata da un desiderio compulsivo di mangiare in risposta a emozioni negative come stress, ansia o tristezza. Alcune tecniche pratiche per gestire la fame nervosa includono:

 

- Esercizi di Consapevolezza delle Emozioni e Tecniche di Meditazione: Praticare la consapevolezza per riconoscere e accettare le emozioni senza ricorrere al cibo.

- Attività Fisica: Utilizzare l'esercizio fisico come una valvola di sfogo per lo stress e le emozioni negative.

- Tecniche di Rilassamento: Imparare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o il rilassamento muscolare progressivo.

- Distrazione: Impegnarsi in attività piacevoli o produttive per distogliere l'attenzione dal desiderio di mangiare.

 

Conclusioni 

La bulimia nervosa è un disturbo complesso che richiede un approccio terapeutico integrato per essere affrontato efficacemente. Comprendere le radici psicologiche del disturbo e le diverse opzioni terapeutiche disponibili è fondamentale per fornire supporto e trattamento adeguato ai pazienti. La Terapia Cognitivo-Comportamentale rimane il trattamento principale, ma altre terapie come l'EMDR, la Terapia Interpersonale e la Terapia Dialettico-Comportamentale offrono approcci complementari preziosi. Attraverso l'uso di tecniche pratiche e il supporto terapeutico, è possibile gestire la bulimia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.




 Scritto da

 Dr.ssa Elizabeth Moore, Psicologa

 


 

Bibliografia

  • Riccardo Dalle Grave, Terapia Cognitivo Comportamentale dei Disturbi dell'Alimentazione, 2013, Positive Press.

  • Paolo Cotrufo, Disturbi del Comportamento Alimentare: Diagnosi e Trattamento, 2012, Il Pensiero Scientifico.

  • Lucio Rinaldi, Bulimia e Anoressia: Un Approccio Integrato, 2005, Franco Angeli.


RISORSE ESTERNE

Risorse per approfondire la bulimia nervosa:

  1. National Eating Disorders Association (NEDA)Questa organizzazione fornisce risorse e articoli sulla bulimia, offrendo informazioni utili sulla diagnosi, il trattamento e il supporto per chi soffre di disturbi alimentari.Link: NEDA


  2. American Psychiatric Association (APA)Pubblica articoli scientifici sui criteri diagnostici della bulimia nervosa e le ultime ricerche sul trattamento.Link: APA


  3. Istituto Superiore di Sanità (ISS)Risorse italiane che offrono informazioni e studi sulla bulimia e sui disturbi alimentari, includendo dati epidemiologici e protocolli terapeutici.Link: ISS


  4. National Health Service (NHS)Il sito del sistema sanitario britannico offre informazioni dettagliate sulla bulimia, comprese le cause, i sintomi e le opzioni di trattamento, con un approccio orientato alla salute pubblica.Link: NHS


  5. Mental Health FoundationUn'organizzazione che offre risorse e ricerche sui disturbi alimentari, con un focus sulla bulimia e il suo impatto sulla salute mentale.Link: Mental Health Foundation


  6. Bulimia.comUn sito web specializzato nella divulgazione e nel supporto su disturbi alimentari, che include articoli su come riconoscere la bulimia e affrontarla attraverso vari approcci terapeutici.Link: Bulimia.com


  7. World Health Organization (WHO)L'Organizzazione Mondiale della Sanità fornisce linee guida e report internazionali sui disturbi alimentari, compresa la bulimia, e sulle politiche di prevenzione e trattamento.Link: WHO


  8. Eating Recovery CenterQuesta organizzazione offre approfondimenti e materiali educativi specifici sui trattamenti della bulimia nervosa, con un focus su approcci clinici e di supporto.Link: Eating Recovery Center


  9. European Eating Disorders ReviewUna rivista scientifica che pubblica articoli su ricerche e terapie innovative nel trattamento dei disturbi alimentari, inclusa la bulimia.Link: European Eating Disorders Review

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